11 lug 2023

SCARLATTI - IL THRILLER (1988) - Recensione

Titolo originale: Lady in white

Anno : 1988

Regia: Frank La Loggia

Trailer


Scarlatti, anzi Lady in white, perché il titolo originale è sicuramente meglio (come quasi sempre) del titolo italiano, è una fiaba, una fiaba horror, che nasconde, dietro ad una parvenza innocua, qualcosa di davvero spaventoso. E non mi riferisco al fantasma.

La copertina del Dvd uscito recentemente per Sinister film
La copertina del Dvd uscito di recente per Sinister film

Frankie Scarlatti è uno scrittore di libri horror molto famoso. All' inizio del film lo vediamo tornare a casa, nella sua città natale di Willowpoint falls. Subito però andiamo velocemente indietro al 1962, quando Frankie è solo un bambino e rivive dei fatti particolari accaduti in quel periodo. 
E' Halloween e la cittadina, della provincia americana, è una delle cose più deliziose sulla faccia della terra. Una vera fiaba, che ricorda vagamente qualche incipit di un racconto di Stephen King. Il mood c'è.
Tutto però viene ben presto sconvolto quando Frankie, rinchiuso nello sgabuzzino della scuola da due compagni di classe per scherzo, ha, prima un incontro paranormale, poi, viene aggredito da un uomo che tenta di ucciderlo.
Salvato, si risveglia nel suo letto con i famigliari accanto. Il suo "incidente" riporta alla luce dei fatti accaduti alcuni anni prima. Molti ragazzini scomparsi e uccisi da un maniaco che non è mai stato scoperto.
E infatti, l'incontro paranormale di Frankie è proprio con una delle vittime. Una ragazzina che cerca la sua mamma.
Viene poi arrestato finalmente il maniaco: è il custode della scuola, un uomo di colore che è stato beccato ancora a scuola la mattina del salvataggio di Frankie. 
Peccato che sia palese già da subito che l'uomo è solo una capro espiatorio, che va benissimo dato il profondo razzismo all'epoca.
Man mano che la storia va avanti Frankie, aiutato dal fratello e dagli incontri col fantasma della ragazzina, riuscirà a scoprire il vero colpevole. Il film così può avere un lieto fine.










Come detto in precedenza, Scarlatti è una fiaba che però nasconde un cuore più che nero. Tratta i temi del razzismo, e lo fa in maniera abbastanza pesante. Tratta anche il tema della pedofilia, però cerca di mascherare di più la faccenda, anche se è comunque evidente. Diciamo che l'occhio di un ragazzino, all'epoca, non avrebbe colto tutte queste sfumature nere. Forse e sicuramente, un ragazzino di questi tempi invece sì.

L'uomo di colore avrà tuttavia la giusta e riconosciuta libertà, ma pagherà comunque la rabbia di una delle madri delle vittime, anch'essa vittima del suo dolore personale. Ed è comunque evidente che probabilmente, fosse stato bianco, la donna non si sarebbe comportata così. Il vero colpevole invece pagherà in maniera diversa, e forse troppo facile data la gravità dei suoi crimini. L'importante però è il lieto fine, e c'è. Alla fine tutto andrà a posto. E anche i fantasmi inquieti saranno finalmente liberi di andare verso la luce, in pace.

In definitiva Lady in white è un prodotto che io definisco "soft", perché fruibile ad un pubblico più ampio dei soli fan dell'horror/thriller, delicato ed emozionate. Assolutamente promosso per quanto mi riguarda, lo potete recuperare finalmente (perché era edito solo in VHS) in DVD grazie a Quadrifoglio in un edizione rimasterizzata in HD.


4 lug 2023

MANIAC COP TRILOGY - Recensione

Oggi vi rinfresco la memoria con uno dei franchise che viene poco nominato, ma che in realtà merita molto. Mi riferisco alla saga Maniac Cop, scritta da Larry Cohen che conosciamo bene per Baby Killer e The stuff e diretta  da William Lusting che è il regista di quel piccolo capolavoro dei primi anni 80 che è Maniac. 
Così nel 1988 viene alla luce Poliziotto sadico, ovvero Maniac Cop. Da noi arriverà solo dopo 5 anni, tra l'altro addirittura dopo il secondo capitolo. Il film non ha avuto un ottima ricezione al botteghino negli stati uniti, anche perché ha avuto una bassa distribuzione e pochissima pubblicità,  ma diventerà un vero cult dell home video.
La saga ci porta, tra l'altro, una dei villain dello Slasher più violenti ed incazzati, il poliziotto Matt Cordell, un omone, che torna dalla morte per vendicare le ingiustizie subite. 
Facciamo anche un pò di ordine con i titoli, che io ho sinceramente sempre confuso, perché non hanno la numerazione ben palesata come capita molto spesso. Seguitemi quindi con i riassunti di trama dei tre film, poi vi dirò cosa ne penso io a distanza di, più o meno, vent'anni dalla prima visione.
(Specifico che il terzo capitolo l'ho recuperato solo ultimamente)

MANIAC COP (POLIZIOTTO SADICO)  (1988)


                                                                                                                                       Possibili spoiler
"Un assassino vestito da poliziotto inizia ad uccidere persone innocenti per le strade di New York"
Azzeccatissimo riassunto di trama, perché diciamoci la verità, il succo è questo. Però, a voler essere più attenti, avoler scavare un pochino, forse si riesce a tirare fuori qualcosa di più.  
Già dalla prima scena abbiamo quello che si può definire un piccolo shock, non un effetto wow, ma sicuramente si parte bene. Una donna è inseguita da due rapinatori, vedendo un poliziotto gli si avvicina in cerca di aiuto. Il poliziotto però, la ammazza, strangolandola, in maniera violenta e risoluta. Da quel momento sappiamo che Matt Cordell è un degno Jason Voorhees metropolitano. Sto esagerando? Staremo a vedere.

Questo simpatico cattivone resta nell'ombra, la colpa viene data alla polizia ovviamente, ma Cordell è bravo a far ricadere la colpa su altri. Soprattutto sul sergente Forrest, a cui Cordell uccide la moglie incolpandolo poi del delitto. 
Così abbiamo Forrest che deve tentare di scagionarsi mantre Cordell va a zonzo a fare mattanza. Fortunatamente c'è chi la pensa diversamente e crede che Forrest non abbia fatto nulla. Il tenete McCrae indaga e scopre che Cordell ha accesso ad informazioni che gli permettono di incastrare gli altri. La furia di Cordell non si ferma davanti a niente e Forrest si troverà da solo, o meglio in compagnia dell collega e amante, ad affrontare il killer Cop,  per poter così provare la sua innocenza. 
Ovviamente è uno slasher, e come tale ha una struttura ben precisa e anche un finale. Finale apertissimo ad un possibile sequel. E infatti nel 1990 arriva appunto questo benedetto sequel.

MANIAC COP 2  (MANIAC COP - IL  POLIZIOTTO MANIACO )  (1990)


                                                                                                                                Possibili spoiler
Il secondo capitolo Cordell si affretta a vendicarsi di Forrest, e si ricomincia. Stavolta abbiamo un nuovo tenente ed una nuova protagonista femminile, che prenderà il posto della precedente più o meno verso la fine della prima metà del film. C'è poco da aggiungere,  se non che, stavolta, la polizia deve vedersela anche con uno strangolatore di spogliarelliste che farà addirittura amicizia con Cordell. Anche ora i grandi capi sono riluttanti ad ammettere l'idea che Cordell sia vivo. E il motivo lo scopriremo andando avanti. Se nel primo capitolo Cordell era un bravo poliziotto, ma che si lasciava prendere troppo la mano coi criminali, ora è chiaro che questo era stato un pretesto per metterlo in galera e farlo tacere sui suoi superiori corrotti. Quindi la vendetta dei criminali da lui arrestati, e la morte a Sing Sing, per mano di questi ultimi.
Vedremo poi nel commento generale come si sviluppa questo secondo capitolo. 

Prima di continuare mi soffermo sul cast di questi primi due film, davvero notevole e sicuramente uno dei motivi di pregio in qualche modo. Partiamo da Tom Atkins, veterano assoluto, che in quel periodo era in tante pellicole orrifiche. Per poi passare a Bruce Campbell, il nostro eroe contro i Deadite ora veste i panni di Forrest. Robert Z'Dar, che è Cordell, e tutta una serie di caratteristi dell'epoca che fa sempre piacere rivedere. Così come nel secondo capitolo troviamo Robert Davi e Claudia Christian. Più sempre i soliti caratteristi e un piccolo momento dove spunta anche Danny Trejo. Interessante anche il cameo di Sam Raimi. 


  MANIAC COP 3 (MANIAC COP 3 - IL DISTINTIVO DEL SILENZIO) 1992

   
                                                                                                                               Possibili spoiler 
Il terzo capitolo mi fa addirittura rivalutare il secondo ancora più in positivo. Onestamente il film mi è piaciuto, è un degno horror anni 90, che forse si lascia prendere la mano, ma non cade né nel trash, né comunque in qualcosa di nettamente sotto ai precedenti. Si intravede però una certa "stanchezza" e forse la difficoltà a gestire una storia che ha esaurito la sua potenzialità. Però non fraintendimenti! Il film merita sicuramente la visione. Prima però vediamo la trama:
L'evoluzione di Cordell,  e qui me lo dovete concedere, sta davvero prendendo la piega alla Jason : stavolta, dato che è morto per davvero, viene resuscitato da un sacerdote del Palomayombe, una religione simile alla Santeria, e quindi si ritrova di nuovo tra i vivi, incazzato come sempre.
Stavolta il suo obiettivo, oltre ammazzare chiunque, è la poliziotta Kate Sullivan, che lavora in maniera abbastanza simile a come lavorava lui a suo tempo. 
La donna viene ferita gravemente e si ritrova in coma irreversibile all'ospedale, piantonata dalla amico Mckinney, cioè Robert Davi che è sopravvissuto al capitolo precedente. Cordell farà da agente del caos per un pò e poi finalmente ci sarà la resa dei conti. E finalmente tutto andrà come deve andare. 

Stavolta il cameo è di Ted Raimi 


Parere finale
Nel complesso si può sicuramente dire che Maniac Cop è una trilogia degna, non senza difetti, ma valida e concorrenziale con tutto ciò che gli gira attorno nel panorama horror, ma soprattutto slasher dell'epoca. Il primo ed il secondo capitolo sono notevoli, sia per regia che per fotografia. E la colonna sonora credo sia indimenticabile nella sua semplicità. Lusting fa davvero un ottimo lavoro. 
Il terzo pecca della più o meno mancanza di Lusting,  che non gira tutto il film, e sinceramente un pochino si vede. Anche perché il film doveva essere totalmente diverso da ciò che vediamo. La storia non era legata più al detective Mckinney, ma alla produzione non andava bene,quindi Lustig e Cohen hanno fatto fin dove hanno potuto. Vedersi rovinare il loro progetto non è stato sicuramente simpatico. 
Cambia anche la colonna sonora, più anonima, ma in linea. Ci sono poi alcuni elementi che non sarebbero serviti,non funzionali alla storia, che la rendono molto più semplice di quanto già è. Di impatto la scena finale, una lunga lotta in auto con un Cordell che va a fuoco. Il terzo capitolo ha delle belle scene omicidiarie, la trasformazione di Cordell da uomo sfigurato a mostro mi ha sempre però lasciata un pò perplessa... 
Tutto sommato però, quetso terzo capitolo, funziona a modo suo e il film va comunque ben considerato. 
La presenza di un ottimo cast, con camei famosi valorizza il tutto come sempre, ma attenzione! È forse, anzi probabilmente, qualcosa che funziona solo coi superfan del genere.
Una saga iniziata a fine anni 80 che però è già con il mood metropolitano dei 90. E aggiungerei anche invecchiata abbastanza bene. 

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