Titolo originale: Dead and Buried
Anno: 1981
Paese: Usa
Regia: Gary Sherman
Il 1981 è indubbiamente un anno d'oro per il cinema horror, sia americano che italiano. Tanti film, diventati cult e ormai classici sono stato prodotti agli inizi degli anni 80. Decennio magico.
Magari ne parlerò tra poco in un dossier più approfondito.
E' anche il mio anno di nascita, e quindi ne sono davvero molto orgogliosa.
Questo piccolo gioiellino però, sta sempre l in disparte e, anche la sottoscritta purtroppo se ne era quasi dimenticata. Grazie all'amico Claudio Berti (seguitelo sul suo account instagram) , anche lui amante di cinema horror e non solo, ho avuto l'input di recuperarlo e rivederlo.
Tra l'altro poi vi mostrerò come recuperarlo in bluray se interessati. Arrivate in fondo all'articolo prima però.
ZOMBIE E NEBBIA
In un atmosfera che ricorda molto il The Fog di John Carpenter, Gary Sherman ci porta nella deliziosa cittadina costiera di Potters Bluff, dove le casette bianche e le barche dei pescatori, donano appunto una atmosfera magica.
Peccato che la magia si rompa proprio a nemmeno 5 minuti dall'inizio:
Seguiamo infatti un fotografo in vacanza, che durante un set fotografico in spiaggia, incontra un affascinante ragazza bionda. Iniziano a flirtare e, quando sembra che la cosa si possa fare davvero "hot", l'uomo viene aggredito da un gruppo di persone, torturato e dato alle fiamme. Insomma già si inizia col botto in pratica.
Passiamo poi subito alla scena del ritrovamento di un uomo carbonizzato nella sua auto dopo quello che potrebbe sembrare un incidente. Lo sceriffo Dan Gillis, che di solito non è avvezzo a questo tipo di incidenti, data la zona poco frequentata e la tranquillità che ne consegue, indaga sullo sconosciuto.
E gli pare subito che la cosa sia molto strana, cioè l'uomo non è bruciato in auto, ma è stato dato alle fiamme prima e poi messo in auto, inscenando l'incendio di quest'ultima e l'incidente.
Ah dimenticavo: il John Doe è ancora vivo. Ma Gillis non riesce a cavarne un ragno dal buco, l'uomo oltre ad essere senza lingua, viene alla fine assassinato con una siringa ficcata in un occhio, l'unico che gli rimane, da un'infermiera, che altri non è se non la ragazza che lo aveva adescato in spiaggia.
Lo sappiamo noi ma non lo sa Gillis, che, da lì a poco si troverà a dovere risolvere altri omicidi brutali, e dei misteri legati a sua moglie.
Sembra infatti che alcuni membri della comunità di Potters Bluff siano implicati negli omicidi, ma il motivo di tanta cattiveria e violenza verso gli sconosciuti di passaggio è ancora sconosciuta.
Scavando, Gillis scoprirà una verità davvero sorprendente e allo stesso tempo terribile, sulla comunità che lui conosce bene e sul proprietario delle pompe funebri William Dobbs, un anziano dal passato nebuloso che è ossessionato dal voler dare un aspetto perfetto ai suoi "clienti".
Mi fermo perché poi sarebbe uno spoiler troppo gratuito. Ho già accennato agli zombie nel titolo ed è già abbastanza.
Tuttavia, se proprio non volete scoprire oltre vi invito a fermarvi qui, e a tornare dopo la visione del film se proprio volete la sorpresa più completa.
Gary Sherman realizza davvero una bella alternativa al solito zombie movie. A dirla tutta è difficile etichettare il film come tale, perché non è presente nessun elemento che lo faccia entrare nella categoria, se non verso la seconda metà della pellicola, dove Gilles scopre un elemento legato al voodoo in una delle bare che fa dissotterrare per le indagini. Ma nulla di zombesco è presente, quindi la sorpresa è piuttosto ben architettata.
La pellicola alterna la apparente quiete e tranquillità del luogo, con i brutali omicidi commessi, che sono anche piuttosto grafici e che hanno fruttato al film la solita censura "Nasty" britannica.
Ma anche una stupenda atmosfera "nebbiosa" e, grazie anche alla fotografia delicata, quasi gotica.
Tutto funziona al meglio, dai primi minuti fino all'epilogo finale che non ci risparmia un ulteriore plot twist che riesce ad essere ben mascherato fino alla fine.
Tra i personaggi spicca anche un giovane Robert Englund, qui a pochi anni dall'interpretare Freddy per Nightmare, nella parte del meccanico Harry, che si occupa di raccattare le auto dei poveri stranieri che si imbattono nel gruppetto assassino.
Nel ruolo di Gilles abbiamo invece James Farentino, volto piuttosto conosciuto in quegli anni e la Melody Anderson di Flash Gordon nei panni di sua moglie Janet.
Sherman ha anche diretto Non prendete quel metrò, horror britannico del 1972 con tra i protagonisti Donald Pleasence. E Poltergeist III. Di questi ultimi due è anche sceneggiatore.
In conclusione il recupero e la visione in questo caso è altamente consigliata. Un film di cui si parla davvero poco ma che merita spazio e attenzione.
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