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21 set 2024

HELL'S TRAP - Recensione

 Titolo: Hell's Trap / Trampa Infernal

Anno: 1989

Paese: Messico

Regia: Pedro Galindo III

Trailer


La cover dell'edizione Vinegar Syndrome

Il cinema Horror messicano è la mia nuova ossessione... più o meno. 
Da amante dei film "bruttini" scoprire queste pellicole è stato davvero sorprendente. Anche perché non ne sapevo molto, almeno non prima di qualche tempo fa. Ma mi sto documentando e scoprendo una buona quantità di pellicole da vedere e poi, nel caso, proporvi. Dopo Don't Panic, ecco che vi vado a parlare di un'altra "chicca" del b-movie, stavolta firmata da Pedro Galindo III, che credo sia ancora meglio.

Negli anni 80 la contaminazione del cinema Horror messicano col cinema americano ed europeo era abbastanza evidente, con un abbondante uso di citazioni a film di successo che poi sono diventati cult a distanza di anni.
Insomma un po' di ispirazione di qua e di la, qualche ritocco per non farla sembrare una scopiazzatura e il gioco è fatto!




In questa pellicola vedremo un killer mascherato, che vaga tra i boschi e uccide come Rambo, ma anche come Freddy Krueger


Nacho e Mauricio sono due "amici" in continua competizione. Li vediamo, all'inizio del film, giocacare ad una specie di paintball. Vince Nacho. Mauricio vuole subito la rivincita e propone così di andare a caccia di un orso nei boschi a poche ore dalla città. Stavolta però insieme ai due ci saranno i fidati compagni e le rispettive fidanzate. Quindi il gruppetto di 7 persone si mette in viaggio per poi separarsi nel bosco. Chi trova e uccide l'orso per primo ha vinto.
Peccato che l'orso non esista. Il killer del bosco è in realtà un reduce di guerra che, impazzito, crede si essere ancora in battaglia e difende il suo territorio da chiunque lo invada uccidendolo.
Inizia così una battaglia per la sopravvivenza tra i due gruppi, costretti a collaborare per salvarsi, e un killer mascherato che non ha nessuna intenzione di soccombere tanto facilmente.




Hell's Trap è spacciato come uno slasher, ma di fatto non lo è, almeno non nella sua accezione più canonica.
Per cominciare il gruppetto sa esattamente che sta andando a ficcarsi nei guai, non sa con chi esattamente, ma non sta di sicuro andando in campeggio serenamente. La pellicola poi ha una forte componente action, che bilancia molto bene la componente horror, creando un bel mix che movimenta parecchio il tutto e non lo rende mai noioso. La tensione che si crea è anche abbastanza buona, non altissima, ma c'è.
Gli omicidi sono invece slasher puro, con un killer che ha un bel guanto molto simile a quello di Freddy, ma che ha lame seghettate ed è montato su quello che sembra una pelle di zampa d'orso. Il che è un ottima cosa, perché non dà la netta sensazione di scopiazzatura (cosa di cui si parlava all'inizio dell'articolo).
E il killer è comunque ben costruito, e non si limita a sfoggiare il guanto, ma uccide con arco e frecce e usa anche delle trappole sparse per tutto il bosco.
Buona la componente gore, il sangue c'è e scorre!
Per quanto riguarda i due gruppetti, man mano che la storia va avanti, e le difficoltà si fanno evidenti, si scopre un Nacho, che è il buono e l'eroe della situazione, mentre Mauricio è destinato a pagare per il suo essere troppo egoista. E non fa una piega.

Non mancano alcuni momenti divertenti, grazie alla spalla di Nacho, Charly, un simapatico ragazzotto sovrappeso che però ha carattere da vendere.
La seconda parte del film è tutta azione e scontro tra Nacho e il killer, Jesse, che dopo aver praticamente fatto fuori tutti, spinge il nostro eroe alla resa dei conti finale nel bosco.
A questo punto la conclusione è quasi scontata, ma secondo me funziona proprio perché è così.


A mio parere, Hell's Trap è un film davvero dignitoso, che non cade mai nel trash assoluto e riesce ad offrire una spettacolo divertente e di intrattenimento, anche se in maniera leggera e magari a volte scontata.
Lasciando perdere alcuni momenti che sembrano quasi un pochino televisivi, Galindo III, che scrive la storia insieme al cugino Santiago, anche produttore del film, se la cava più che bene e gira un bel prodotto che riesce a tenere testa a molti altri prodotti sia americani che italiani dell'epoca.
Si avvale poi di Pedro Fernandez, star della musica in Messico, della ster televisiva Edith Gonzales, famosa anche in Italia per la soap opera Cuore Selvaggio, che da noi arriverà negli anni 90.
Il terzetto si conclude col comico Charly Valentino, che interpreta appunto l'amico fidato di Nacho, Charly.
Quindi il cast principale, se così possiamo chiamarlo è di pregio e non delude.

In conclusione ci sarebbe davvero da dare più risalto a pellicole che a prima vista sembrano delle poverate poco attraenti, ma che invece aprono una serie di altre porte alla scoperta di "perle" già viste, ma che hanno comunque da offrire una freschezza tutta loro.

Al solito grazie a Vinegar Syndrome che recupera questi tesori del b/z movie per i fan più accaniti.







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