23 lug 2024

PSYCHO GIRLS : Recensione

 Titolo: Psycho Girls

Anno: 1986

Paese: Canada

Regia: Gerard (Jerry) Ciccoritti

Trailer

La colorata copertina del blue ray Vinegar Syndrome

Una nuova aggiunta alla rubrica sui b-movie merita anche qualcosa di più su blog. Potete comunque ascoltare sul canale Youtube l'episodio in formato podcast.
Vi vado a parlare di una recente scoperta che ha avuto subito la sua bella visione, passando davanti a molti altri film in lista. Il Canada, si sa, sforna e ha sfornato delle vere perle, questa è una di esse.
Psycho Girls è una pellicola del 1986 diretta da Jerry Ciccoritti, cineasta canadese con evidenti origini italiane, quindi sono ancora più contenta che il film spicchi. Peccato che il regista però abbia sfornato solo questa bella perla per poi cadere nell'oblio della tv, senza di fatto combinare nulla di eclatante.


Sarah e Victoria sono due graziose sorelle. Sarah però, all'età di 10 anni decide di preparare una bella colazione di anniversario ai genitori. Farcendo i pancake con veleno per topi.
Dopo una ventina d'anni riesce a fuggire dall'istituto dove sta per essere traferita, in quanto quello che l'ha ospitata fino ad ora verrà chiuso. Così la sorella rimasta, Victoria, che non voleva più saperne della malvagia sorella, si troverà ad essere stalkerata telefonicamente, finché non deciderà di incontrarsi con Sarah.
L'idea è di mettere fine alla sua vita una volta per tutte, ma le cose non vanno proprio come dovrebbero. Sarah quindi, preso il posto della sorella, va a casa dei suoi datori di lavoro e si offre di sostituirla nel preparargli la cena. Da quel momento per la coppia e i gli invitati alla cena inizierà un incubo ad occhi aperti.
Si risvegliano, dopo essere stati sedati con del sonnifero nel cibo, proprio nel vecchio ospedale di Sarah. Lì, lei li tortura ed uccide con l'aiuto di due complici, pazzi come lei. Solo Richard e sua moglie, cioè i datori di lavoro di Victoria, forse si salveranno.





Ciccoritti mette in scena una commedia horror cattiva, sanguinolenta e pazza al punto giusto. I livelli sono alti, soprattutto nella seconda parte del film, dove il tutto sembra girato con la frenesia di un videoclip, e la cattiveria di un torture a tutti gli effetti. Per l'epoca, girare un film di questo livello, ma a basso budget lo eleva davvero parecchio. Partendo dallo stile registico, che non è affatto piatto né dilettantistico. Ciccoritti ci sa fare e lo dimostra molto bene con inquadrature ben studiate e messa in scena che sa stupire. Stessa cosa per lo script, messo in atto assieme a Michael Bockner. Un film decisamente diviso in due parti, dove, appena Victoria esce di scena uccisa da Sarah (lo intuiamo perché di lei non si parlerà più poi per tutto il film) entra in scena Richard, che è anche parte narrante sin dall'inizio a dire il vero. La storia, fino ad un certo punto ci viene racconatata in terza persona proprio da lui, uno scrittore, che sembra parlarci di qualcosa di esterno.
Tutto d'uno tratto però scopriamo che, nella seconda parte, sarà tutto in prima persona, vissuto pienamente e anche troppo coscientemente dal nostro.

Un mix di cose che davvero stanno in equilibrio appena, ma che, comunque funzionano. Come la lunga scena della chiacchierata a cena, che sembrerebbe davvero inutile, e forse lo è, ma denota una stile molto loquace, un po' come fa Tarantino, che inserisce lunghi dialoghi e affascina con niente. Ciccoritti ci va vicino, ma ovviamente non eguaglia, si fa notare però. E questo basta. Quindi nella seconda parte assistiamo a quella che è la vendetta di Sarah, che si allarga dalla sorella al medico che l'aveva in cura (il dottor Hyppocampus, ricordiamoci che è una commedia. Nera ma è una commedia) ai datori di lavoro di Victoria più gli invitati a cena.
Chissà cosa deve aver passato in quell'ospedale. I metodi di cura non  hanno proprio funzionato, né per lei, né per i suoi due complici, che si presume siano due matti come lei, scappati con lei e desiderosi di dievrtisi a modo loro.















La sorta di cerimonia in nome di Freud che mettono in scena per giustificare le torture e le uccisioni sono, o potrebbero sembrare una sorta di denuncia su ciò che gli potrebbe essere stato fatto. Perché sembra proprio che scimiottino le pratiche di cura usate negli ospedali psichiatrici. Pratiche che sappiamo essere state brutali ed inconcludenti e per fortuna forse non esistono più.
Un po' come quando i bambini giocano a fare i lavori dei grandi, ma qui si esagera, volutamente certo, ma forse perché è l'unico modo conosciuto da questi tre individui.
Il risultato è una seconda parte all'insegna del gore e della cattiveria pura. Talmente frenetico che ci porta al finale, anch'esso fonte di riflessione (ma non faccio spoiler) e molto cattivo e in linea col visto precedentemente.

C'è sicuramente qualcosa di poco chiaro e magari di poco aderente al tutto, ma è tranquillamente superabile dato il prodotto e al feedback che ci restituisce. 
Io in definitiva sono molto soddisfatta e vi invito a colmare questa lacuna cinematografica, perché se siete amanti di questo tipo di film, è sicuramente da vedere!


Dove lo potete vedere (Inglese, sub eng):  https://www.youtube.com/watch?v=sBF18R-DbzM
Dove lo potete acquistare: https://vinegarsyndrome.com/products/psycho-girls







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