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23 ott 2024

DELIRIA Di MICHELE SOAVI: NUOVA EDIZIONE RUSTBLADE E RECENSIONE FILM

 Con l'ultima uscita Rustblade Records, ho avuto modo di rivedermi il bel Delira di Michele Soavi. Di Soavi mi piace praticamente tutto, e purtroppo, in ambito strettamente horror ha fatto pochissimo.
Ha comunque dimostrato di sapercela ampiamente fare, già dal suo primo film. Questo appunto.

Tra l'altro, il suo Dellamorte Dellamore è stato di nuovo al cinema in questi giorni per i suoi 30 anni.


Come al solito ho optato per la mia Limited deluxe con dvd, blu ray e cd della colonna sonora, trovate il mio unboxing sul canale youtube.

Prodotto dalla Filmmirage di Aristide Massaccesi cioè Joe D'Amato e sceneggiato da Luigi Montefiori alias George Eastman, il debutto di Soavi è qualcosa di quasi sorprendente.
Deliria infatti è uno slasher alla americana, che però si identifica senza dubbio alcuno nello stampo italiano o europeo, se vogliamo ampliare lo spettro di vedute.



Un gruppo teatrale sta provando uno spettacolo sotto la direzione del "simpaticissimo e affabile" regista Peter.
Alice, la protagonista, si ferisce ad una caviglia e deve uscire per cercare un medico. Lo trova in una clinica psichiatrica poco distante dal teatro. Al suo ritorno però viene licenziata da Peter, appunto perché è uscita senza il suo permesso.
Quando però cerca di andarsene, scopre che sia lei che il resto della troupe è intrappolato nel teatro e, come se non bastasse, il gruppo inizia a morire in circostanze brutali. L'assassino si rivelerà un pazzo maniaco scappato proprio dall'istituto dove Alice si era fatta curare poco tempo prima.
Inizia così una lotta per la sopravvivenza.




Deliria è un film che riesce ad interessare ed intrattenere lo spettatore già dai primi minuti. Non c'è il solito tempo morto prima di arrivare alla mattanza finale dell'ultima mezz'ora. Lo spazio della canonica oretta e mezza è molto ben distribuito e i personaggi fanno il loro dovere.
Peter, interpretato dall'attore David Brandon è un regista dalla marcata stronzaggine e dall'egoismo estremo. Ma non è il solo, ogni membro del gruppo ha l'incapacità di cooperare in una situazione estrema e letale, e quindi è destinato a perire malamente. E, a volerla dire tutta, ci dispiace pochissimo della loro dipartita. L'unica che sembra essere senza macchia è Alice, la final girl designata, interpretata dalla brava Barbara Cupisti, che incarna una ragazza fragile, ma anche con un certo carattere quando serve. Senza però mai sbilanciarsi troppo in simpatia verso lo spettatore. 
Il killer è efferato e parecchio violento, e a suo modo iconico, con la mascherona da gufo, che è appunto riconoscibilissima dagli amanti del genere. Il suo personaggio non sfigura affatto tra i killer dell'epoca. 
Piccola parte anche per Giovanni Lombardo Radice che, anche se non importante, fa sempre piacere vedere.
Lo spazio del teatro, dove il gruppetto resta imprigionato alla mercé del killer, diventa quasi angusto, perché, ogni via di fuga provata è immancabilmente placcata dal killer.
Finale sempre in linea con il mood d'oltre oceano, ma giusto e funzionale alla pellicola.

 Soavi riesce bene nell'impresa di fare un debutto al meglio, strizzando l'occhio a una categoria amatissima al tempo. Deliria infatti è apprezzato molto anche all'estero, per questa sua capacità di incontrare i gusti di spettatori diversi e soprattutto degli amanti dello slasher.







Rustblade ci porta forse uno dei suoi migliori prodotti, senza nulla togliere agli altri, che sono comunque frutto
di passione e ricerca nella soddisfazione di un pubblico per nulla mainstream.
Al solito disponibile sia in versione DVD che Bluray , nell'edizione standard, più le solite limited con allegato  Cd della colonna sonora e card. E la Ultra limited che ha altri gadget per i fan più accaniti.





























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