1 feb 2024

RICORDI D'INFANZIA: 1# La casa 3 di Umberto Lenzi.

Quest'anno sul blog comincia sfortunatamente a febbraio. Colpa di numerosi impegni e problemi vari che mi hanno fermata. I film da postare non mancano ma arriveranno con molta calma.
Oggi poi inauguro una nuova rubrica : Ricordi d'infanzia. Una delle ennesime scuse per parlare di film horror, quelli che mi hanno presa per mano e accompagnata nel mondo horror cinematografico. 
Inizio con un film horror di produzione italiana. 

Si tratta de La casa 3, conosciuto anche e soprattutto col titolo Ghosthouse. Il film è dell'italiano Umberto Lenzi, qui con lo pseudonimo di Humphrey Humbert e no, non c'entra nulla con i film di Sam Raimi. Il titolo è un rimando apposito alla saga di Evil Dead, da noi appunto La casa, ma è solo un titolo "farlocco". Giusto per attirare il pubblico. Di "Case" apocrife ne avremo a bizzeffe in quegli anni. 

Il poster è anche uno dei più bei poster di quel periodo 

La pellicola è datata 1988 e Lenzi, già navigato regista di horror e poliziotteschi ne scrive soggetto e sceneggiatura. A produrre la Filmirage di Joe D'Amato, che poi commissionerà altre due "Case" dirette rispettivamente da Fabrizio Laurenti e Claudio Fragasso.

La storia si basa su una specie di maledizione che affliggerebbe questa casa cadente in quel di Boston. E chiunque vi si addentri muore davvero male! 
Infatti un radio amatore capta degli strani segnali che lo conducono, con fidanzata e amici alla casa e... non credo ci sia bisogno di aggiungere molto altro alla trama, perché il nocciolo è questo.

La simpatica Henrietta e il suo pupazzo vi aspettano...

Aggiungiamoci una bella nenia che non potrete mai dimenticare dopo aver visto il film, e un pupazzo clown, che appare insieme ad una bambina fantasma in ogni dove, ed è praticamente l'annuncio di morte per chi ha la sfortuna di vederlo.

E' un film che mi colpì particolarmente all'epoca e che, rivisto anche recentemente, non ha perso molto del fascino che mi aveva ammaliata allora. Forse è sicuramente invecchiato, ma ha ancora le sue carte da giocare. Ai punti di forza elencati sopra aggiungo anche una bella scena iniziale che attira parecchio lo spettatore.
Chi conosce il film sa e ha capito, chi non lo ha mai visto e si sta informando grazie a questo mio articolo, è fortemente invitato a scoprirlo.

Per noi piccoli horrorfili anche un attaccapanni travestito da demone faceva paura 

Dotato di effettacci così così e recitazione appena sufficiente, il film sta comunque in piedi perché, alla resa dei conti Lenzi ci sa fare e l'insieme dei già citati punti di forza è abbastanza per farlo stare a galla e farsi notare non poco. 
Scorre bene e, anche se ci aspettiamo tutto quello che poterebbe succedere, va bene così.
Non è un capolavoro ma un cult classico per me e per chi come me lo ha avuto come compagno di pomeriggi e notti horror.




 

30 dic 2023

DODICI RINTOCCHI DI TERRORE (1980) - Recensione

 Titolo originale: New Year's Evil / 

Anno: 1980

Regia: Emmett Alston

Trailer

Un altro anno è passato e finalmente recupero anche questo slasher adattissimo al periodo. New Year's Evil è infatti un film ambientato durante il capodanno.


Il titolo è un evidente gioco di parole tra "New Years's Eve" cioè il capodanno, Eve viene sostituito da Evil, più consono ad un riferimento immediato all'horror. Quello dato in italiano Dodici rintocchi di terrore (suggerisce un passaggio quantomeno televisivo a suo tempo nel nostro paese) è passabile questa volta, sapendo bene gli scempi che si riescono a fare da noi con i titoli.



La pellicola è un classicissimo slasher con le belle atmosfere fine 70 inizio 80 (il film è appunto del 1980). La cosa bella è che non annoia ed è abbastanza dinamico. La struttura è comunque molto vicina al thriller e ricalca la particolarità del killer al telefono che camuffa la sua voce per non farsi riconoscere.
Non siamo ai livelli Argentiani con sospiri e frasi appena sospirate, ma è comunque sempre un'ottimo espediente secondo me.


E' capodanno e a Los Angeles si iniziano i festeggiamenti per accogliere l'anno nuovo. La famosa star  Blaze sta conducendo un programma, che sarà anche trasmesso per via radiofonica, quando un misterioso killer si fa vivo per dirle che ucciderà una donna per ogni fuso orario della costa, per poi arrivare da lei e finire il suo operato. Il killer registra gli omicidi con in sottofondo il countdown e poi telefona regolarmente per farlo sentire in diretta.
La polizia è subito avvertita, ma il killer è piuttosto furbo e si defila sempre, fino al finale dove tenterà di uccidere anche Blaze.




Non siamo sicuramente di fronte a qualcosa di memorabile. Il film però si difende bene, tempi particolarmente morti non ce ne sono, e gli omicidi sono ben distribuiti anche se non sono troppo efferati.
Si tiene un po' tutto per il finale, dove c'è il movimento più "grosso" e, anche se tutti gli arcani sono stati già scoperti, ed è tutto abbastanza intuibile (anche la vera identità del killer, che tra l'altro vediamo in faccia già dal primo omicidio) la cosa non desta particolare fastidio. 
Abbiamo un bel ritratto della cultura punk dell'epoca in una veste particolarmente trash che fa piuttosto sorridere.
Magari i più sofisticati vorranno trovarci il pelo nell'uovo... ma è davvero importante?
Ho visto di peggio e sinceramente sono soddisfatta così in questo caso.

In definitiva io mi sono divertita, forse Alston vuole fare un piccolo omaggio al thriller italiano di quegli anni come già ho detto prima. In una scena infatti si vede il killer fuggire e infilarsi in un drive-in, che ha sullo schermo quello che sembrerebbe il trailer de La dama rossa uccide sette volte [NB: info presa imdb]

Se siete completisti del genere questo non può assolutamente mancare.



















27 dic 2023

FUORI TEMPO MASSIMO : THE DORM THAT DRIPPED BLOOD (1982) - Recensione

 Titolo originale : The dorm that dripped blood / Pranks 

Anno : 1982

Produzione : Usa

Regia : Jeffrey Obrow , Stephen Carpenter

Trailer



Esattamente dopo due mesi di stallo ritorno sul blog con un film natalizio, o comunque che si svolge nel periodo. Fuori tempo massimo sì, perché Natale è passato da alcuni giorni e certi post andrebbero fatti prima. Almeno per come la vedo io.

Tra gli slasher a tema natalizio, questo mi era sempre mancato in visione, ora che invece sono più propensa anche a vedermi film in lingua senza i preziosi sottotitoli, credo ci sarà molta più carne al fuoco.
Ed è stata davvero un'ottima visione!




Il film vede il solito gruppetto di teenager stalkerati e ammazzati senza pietà da un misterioso killer che scopriremo solo nel finale.

Bisogna sgomberare i dormitori di  un edificio scolastico, che verrà poi destinato ad altro impiego dopo la demolizione. Così Laurie ed alcuni amici si fermano durante le vacanze natalizie per ripulire e mettere tutto a posto. Purtroppo però c'è qualcuno che non è d'accordo e i ragazzi iniziano a sparire uno dopo l'altro fino a rimanere solo Laurie ed il nostro killer.

E' un peccato che The dorm that dripped blood, da noi traducibile come "il dormitorio che grondava sangue" (e sarebbe stato un titolo papabile, ma il film è inedito da noi, come quasi sempre accade) sia così poco nominato. Nonostante sia il canonico slasher anni 80 ha un'ottima costruzione, ma soprattutto un'ottimo svolgimento.
Si parte subito bene, ma poi non c'è il solito stallo che caratterizza molti film slasher dell'epoca, che pur avvalendosi di essere appunto stati fatti nell'epoca d'oro del sottotogenere, peccano di quella mezz'ora, o addirittura quaranta minuti, di stallo e noia totale prima della mattanza finale.
Qui il tutto è ben distribuito, con una certa dose di splatter, efferatezza e cattiveria, che addirittura, e soprattutto nel finale, supera gli standard dello slasher stesso, e ci propone un finale cupo e decisamente disturbante.

Ci sono un bel po' di scene piuttosto memorabili tipo l'omicidio con un trapano, mazze da baseball chiodate, gente investita senza pietà e bollita in pentola. 
Mica male no?




Registi e cast non sono famosissimi, Obrow e Carpenter hanno altri due film all'attivo The Power ('84) e il più famoso The Kindred ('87).
Fatta eccezione per una giovane Daphne Zuniga, qui al suo primissimo film, che però (non è molto spoiler) ci lascerà presto perché è una delle primissime vittime del killer.

Il film è stato oggetto di tagli da parte della famigerata censura britannica, diventando uno dei "video nasty" e vedendosi tagliare di qualche secondo la scena col trapano (che è anche una delle migliori... ovviamente)
Il film in tutto è stato tagliato di 5 minuti, per mitigare le scene più cruente, la versione uncut conta 88 minuti.
Girato nei weekend. il film non risente di grossi errori o sviste, anzi, è anche abbastanza ben recitato per gli standard dell'epoca.
Un altra prova che, se sai esattamente cosa vuoi rappresentare sulla pellicola, il risultato è assicurato. La scelta poi di un finale non consueto al sottogenere è assolutamente approvata.

Da vedere!

Il film ha anche il titolo di "Pranks" e questa locandina in particolare mostra un altro degli omicidi del film.
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